Sandra Pietrini

Università degli Studi di Trento

Animali mai visti

Pubblicato in “Medioevo”, marzo 2002, pp. 62-66. De Agostini – Rizzoli Periodici.

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Nei bestiari medievali, trattati didascalici di zoologia reale e fantastica, sono interpretate in modo simbolico o allegorico le caratteristiche e proprietà degli animali. La fonte originaria è il Physiologus, un trattato del II secolo d.C. tradotto in molte lingue, a cui si aggiungono materiali tratti da varie altre opere, come l’Historia naturalis di Plinio il Vecchio e le Etymologiae di Isidoro di Siviglia, del VI secolo.  Da queste commistioni discendono i bestiari in antico francese del XII e del XIII secolo, come quello di Philippe de Thaün, di Guillaume le Clerc e di  Pierre de Beauvais.  In alcune opere, come il Bestiaire d’amour di Richart de Fournival, all’originaria simbologia mistica si sovrappone l’immaginario dell’amor cortese, con una reinterpretazione allegorica profana delle mitiche proprietà degli animali.